ANTICO MULINO DELLE COVERAIE (MASERNO)

“Benvenuto chiunque tu sia e alla tua sete di conoscenza. Se varcherai questa soglia antica, ti troverai in un tempo lontano. Al di là di essa vi è infatti un luogo per secoli abitato che ora però è privo dei suoi palpiti di vita: profumi e suoni l’hanno abbandonato, inghiottiti dal lento scorrere degli anni. Ad aspettarti son rimasti sol gli arredi, parti silenti di questo mondo antico e dormiente che tu però potrai risvegliare se dalle tue emozioni ti farai guidare.”

la proprieta’ del mulino delle coveraie
L’ingresso del mulino e la sig.ra Valeria, attuale proprietaria

Grazie alla passione e alla dedizione della signora Valeria, di suo marito e del loro figlio Flavio è stato preservato un pezzo di storia del territorio che permette di approfondire la conoscenza della vita dei mulini e del loro ruolo all’interno delle comunità montane.

Un gioiello nascosto del nostro Appennino che vale assolutamente la pena visitare se passate da queste parti. E’ aperto su appuntamento e vi consiglio di prendervi tutto il tempo necessario per respirare l’atmosfera del luogo e lasciarvi trasportare dalla narrazione di Valeria e di Flavio.

L’impianto originario del Mulino delle Coveraie risale al XVII secolo ed è attualmente inserito in un edificio ristrutturato ed ampliato a più riprese nel corso dei secoli, ora adibito a piccolo museo e ad abitazione privata. La forza motrice gli derivava dal ruscello omonimo (il c.d. fosso delle Coveraie) che, pur avendo perso molto della sua portata, ancora oggi si può sentire scorrere nei pressi.

La particolarità di questo mulino è data da una delle due ruote idrauliche, lignee, verticali e a cassette, che in passato azionavano le quattro macine (ora non più in funzione): si tratta di una ruota dal diametro di ben 8 metri che potrete ammirare – nel suo aspetto originario, in esterno, sul fianco dell’edificio.

Curiosità: il toponimo Coveraie deriva probabilmente dal lat. Cavus rarus, in riferimento alla presenza nel territorio di grotte ed inghiottitoi, tra i quali la leggenda narra che ve ne sia uno che raccoglie un grande lago ipogeo.

Molto interessante è la conservazione di due ambienti che riproducono il laboratorio di un fabbro e di un falegname con gli attrezzi del mestiere.

Prima di lasciare questo posto incantato non dimenticatevi di fare un salto nel piccolo negozietto con prodotti tipici locali realizzati direttamente in loco, ideali per caratteristici souvenir e palati raffinati.

INFORMAZIONI

MUSICA & FOLKLORE

A Riva di Biscia sono ambientati due bellissimi video de “La Vaporiera Orchestra e Street Band“, progetto locale di valorizzazione e diffusione della tradizionale musica da ballo montanara (ne parlo qui):

PER APPROFONDIRE LA STORIA DEI MULINI

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